Da tenere presente che fino alla seconda guerra mondiale piazza regina Margherita nel lato sud era delimitata da un muraglione che proseguiva la direzione del Corso, essendoci il proseguimento del fossato del Castello, poi in fondo a destra c’era un picco chiamato il Sassone. Nella giornata festiva solo poche persone rimanevano in paese, per porre dei fasci di canne secche e delle fiaccole a ridosso della cappelletta antistante la piazza al di là della “forra”.
Vuole la tradizione che il diavolo volesse le anime dei Castellesi che per la maggior parte lavoravano nei campi sovrastanti da detta “ripa/forra”. Non riuscendo ad ottenre quanto si era prefissato, il Diavolo lanciò un masso che la Vergine fermò al di sopra della sua cappella. Da qui il nome Sasso del Diavolo.
La festa vera e propria consisteva in una funzione religiosa che il parroco officiava sopra il muraglione e il momento della benedizione si accendevano tutti i fasci di canne secche che illuminavano la vallata, non permettendo al Diavolo di avvicinarsi. Ancora oggi per la Festa della Madonna di Castelluccio, viene celebrata con una funzione religiosa alla presenza delle Confraternite e della popolazione, vi è il lancio del pallone, la banda musicale e i giochi pirici.
Una copia dell’immagine della Madonna fedelmente riprodotta, ogni anno, alla fine della cerimonia, viene ospitata e custodita da una diversa famiglia di devoti castellesi.
Pagina aggiornata il 11/10/2024