Tradizioni Castellesi – Madonna di Loreto

Madonnella di Loreto

 

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Sulla strada che da Nepi conduce a Castel Sant’Elia all’inizio del territorio comunale ed al bivio con la stradina rurale che conduce alla tenuta di S. Paolo, ex possedimento del convento dei Servi di Maria di Nepi, segnalato da un maestoso arco di ingresso con nicchia, ora senza immagine, è sita l’edicola dal tetto a capanna e con ingresso ad arco protetto da un cancello in ferro della Madonna di Loreto.

Sulla parete di fondo, un dipinto di modesta fattura rappresenta la classica iconografìa della statua di legno di cedro della Madonna di Loreto con bambino, ricoperta da un ampio manto ricamato detta “dalmatica”, dai volti neri per il fumo delle candele.

L’edicola, recentemente restaurata, è stata costruita a ricordo del passaggio delle truppe francesi nel 1798 avvenuto durante la notte dal 9 al 10 dicembre in cui viene ricordata la traslazione nell’anno 1294 della casa dell’Annunciazione e della Sacra Famiglia da Nazareth a Loreto.

La tradizione è mantenuta viva tutt’oggi dalla famiglia Filipponi; alle ore 02,00 della notte tra il 9 e il 10 dicembre, mentre le campane della chiesa parrocchiale suonano a stormo, l’immagine della Madonna di Loreto viene portata in processione per le vie del paese dalle finestre appena rischiarate da un lumino, preceduta dal rullo dei tamburi napoleonici.

10 dicembre “‘a Madonna de Loreto… bella e lodevole tradizione. Dalle ore 2 (della notte) per le vie del paese sfilerà  la confraternita “Madonna di Loreto”. Saremo svegliati dal rullo ritmato dei tamburi. E’ una tradizione originale e caratteristica del nostro paese. Le nostre nonne e le nostre madri, in questa notte, ci svegliavano nel pieno sonno e ci sollecitavano a guardare il cielo stellato. Le numerose stelle della Via lattea erano la scia lasciata dalla S. Casa di Nazareth trasportata dagli Angeli fino a Loreto, dove attualmente viene ancora venerata. Un po’ di storia. L’abitazione della Sacra Famiglia era composta da una grotta nella roccia e da una stanza antistante. Li’ Gesù è cresciuto, ha lavorato; vi ha condotto una vita semplice, normale fino all’età  di trent’anni. Nulla ci è noto di questo periodo. I Vangeli non ci offrono alcuna notizia a proposito. Nel 1291 i Crociati furono sconfitti e cacciati dalla Palestina. In quella circostanza le pietre della S. Casa furono trasportate su nave, secondo alcuni documenti, dalla famiglia bizantina Angelo, che poi diverrà la famiglia “degli Angeli”. In latinodomus traslata de Angelis. Da qui probabilmente la credenza popolare del trasporto della Santa Casa “per ministero angelico”. Nel nostro paese sono tre le famiglie che hanno mantenuto e diffuso la devozione alla Madonna di Loreto: le famiglie De Santis, Filipponi e Concordia. La cronaca ci porta nella seconda metà  dell’800. Nel 1900 Givanni Filipponi, di origine marchigiana, sposò Regina De Santis. Nel loro viaggio di nozze fecero sosta a Loreto, dove acquistarono una statuetta della Madonna, alta 80 centimetri, “copia autentica di quella venerata nella Santa Casa”. Da allora sono trascorsi 116 anni ed ogni anno, il 10 di dicembre, nella chiesa parrocchiale si celebra la ricorrenza. Anche nella prossima notte, alle ore 2,00, i componenti la confraternita sfileranno in processione per le vie del paese; indosseranno una veste bianca ed un ampio mantello azzurro. Certamente il rullo dei tamburi ci desterà  dal sonno profondo, e torneremo per un istante ad essere bambini. In quel momento sarà bello, anche emozionante, con la nostra fantasia immaginare una casa modesta, che vola nel cielo trasportata dagli Angeli. Professore Guerrino Martellini 09.12.2017

Pagina aggiornata il 11/10/2024

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